Organologia e riproduzione del suono

Uno sguardo d'insieme

Premessa

Lo studio delle questioni musicali relative ad una determinata cultura o territorio non può prescindere dal mezzo con cui la musica stessa è prodotta. Con il termine organologia – usato per la prima volta da Pretorius in Syntagma Musicum (1618) – si intende lo studio della storia e della costruzione e classificazione degli strumenti musicali, nonché delle questioni meccaniche ed esecutive.

La conoscenza degli strumenti in uso e/o costruiti sul nostro territorio abruzzese può aiutare a meglio comprendere la storia della pratica musicale, sia in ambito colto che popolare, nonché ad identificare alcune importanti tradizioni artigianali la cui esistenza merita di essere valorizzata e in alcuni casi tutelata affinché un importante bagaglio di sapienza e di esperienze non venga disperso. Ricordiamo, su tutte, l’importante produzione di corde di budello realizzata nella città di Salle, ma anche la presenza in regione di sapienti artigiani che hanno realizzato le più diverse tipologie di strumenti musicali.

Importante poi in questo ambito disciplinare il contributo fornito dall’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona con la ventennale organizzazione delle Biennali di liuteria che sono state occasione di incontro fra i maggiori studiosi con costruttori di livello internazionale e con gli artigiano del territorio.

Emiliano Giannetti

 

Costruttori

L'Abruzzo possiede anche una tradizione di costruttori di strumenti. Tra le persone ancora in attività possiamo citare il liutaio ortonese Salvatore Valentinetti e il cembalaro Renato Treddenti.

Salvatore Valentinetti, liutaio

Salvatore Valentinetti, maestro liutaio, nasce il 21/01/1927 a Ortona (Ch). Nato nella musica come violinista, si è interessato sempre di Liuteria per occuparsene professionalmente da tanti anni. La sua formazione si è fondamentalmente basata nell'incontro tra la pratica nella musica come violinista e la grande esperienza nel settore del legno, maturata sin da bambino nella celebre bottega del nonno omonimo e del padre, noti ebanisti-intagliatori. Ha coniugato tali esperienze, vissute entrambe professionalmente, in un originale "mestiere" della musica, divenendo un valente Liutaio. Ha diretto il suo impegno sia sugli strumenti a pizzico che su quelli ad arco, con esemplari suonati da importanti professionisti. Da tempo la sua attenzione è rivolta al restauro e alla costruzione di strumenti ad arco, nei quali ha profuso oltre al suo talento, una grande esperienza di studio, concretizzata negli anni attraverso ogni possibile approfondimento presso le migliori botteghe di Cremona e alla Scuola di Liuteria, Musei, Col­lezioni e su strumenti di grandissimo pregio (Museo del Castello Sforzesco di Milano, Museo degli Strumenti Musicali del Conservatorio Superiore di Parigi, Museo Civico di Bratislava, l'Atelier del liutaio restauratore Smith di Lione e quello di Vatelot a Parigi). Ha sviluppato una particolare sensibilità verso le tecniche per la riproduzione del suono originale del periodo Barocco collaborando strettamente con specialisti e studiosi quali il violinista Mario Ferraris o l'organologo Marco Tiella. Di rilievo le sue partecipazioni a mostre e Concorsi nazionali e internazionali, a partire dalla rassegna biennale Ortonese "Liuteria nel Mezzogiorno" di cui è stato ideatore e consulente all'organizzazione dal 1983 - suoi strumenti sono stati ammessi ed esposti in diverse Triennali di Cremona, di Mitternwald in Germania, di Baveno ed altre esposizioni minori. Alla impegnativa attività Liutaria, ha affiancato un'attività didattica con­cernente l'insegnamento nei corsi di avviamento alla Liuteria promossi dall'i.S.M.E.Z. (Istituto Nazionale per lo Sviluppo della musica nel Mezzogiorno) svolti a Ortona per diversi trienni dal 1983, e corsi per il restauro affidatagli dall'ECiPA-CNA della Regione Lazio nell'anno 2000. Ha condotto, inoltre, Seminari sulla Liuteria presso i Conservatori di Bari, Foggia, L'Aquila e Pescara. Il quartetto che presenta può in qualche modo considerarsi la summa della sua abilità, dell'esperienza professionale e dei suoi approfondimenti di studio. Si tratta di riproduzioni di strumenti Stradivari intarsiati di grande prestigio.

Renato Treddenti, cembalaro

Origini venete, ortonese di adozione. Diplomato in tromba, presso il Conservatorio ‘L. d’Annunzio’ di Pescara, appassionato di strumenti percussivi, ha iniziato la professione di musicista suonando la batteria all’estero. Rientrato in Italia, ha iniziato la professione di insegnante di Educazione Musicale nelle scuole medie d’Abruzzo. Per vent’anni è stato docente presso la scuola media “D. Pugliesi” di Ortona. Nel contempo ha continuato a svolgere attività musicali in diversi generi, approdando anche alla musica antica, alla quale si è interessato non solo come esecutore ma anche come costruttore di strumenti musicali. Ha iniziato questa attività costruendo strumenti a fiato. Prima con diversi cornetti (di cui uno realizzato ed esposto per il ‘Museo ideale di ‘L. da Vinci’ a Vinci, su disegno dello stesso Leonardo) e flauti dolci, dei quali è stato anche esecutore, poi anche traversieri. Dal 1990 si è dedicato alla costruzione di strumenti a tastiera realizzando clavicembali, spinette e fortepiani. Inoltre ha collaborato con le Associazioni “Suonar Insieme” e l’orchestra “I Fiati di Ortona” nel duplice ruolo di insegnante ed esecutore di tromba.

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Contributi


Le Biennali di liuteria a Ortona (1983-1999) a cura di Marco Tiella

Relazione e presentazione tenutasi ad Ortona il 22 agosto 2015 in occasione della mostra Dalla materia al suono. Gli strumenti musicali di Renato Treddenti.

Presentazione scaricabile qui


L’organetto diatonico abruzzese (ddu bottë )di Alessio Menzietti


Le biennali di liuteria ad ortona, 1983-2009: Il lato etnomusicale  della organologia popolare

di Domenico Di Virgilio

scaricabile qui