Collezioni private

Interessanti collezioni e singoli documenti fanno parte di patrimoni privati. Segnaliamo per la loro importanza alcune di esse.

 

SCATOLE SONORE E MACCHINE PARLANTI

La collezione di carillon, fonografi e grammofoni di Domenico Pantaleone

PRESENTAZIONE 

A Lanciano, in Abruzzo (provincia di Chieti), il sig. Domenico Pantaleone porta avanti da oltre venticinque anni un’attività di ricerca e conservazione di strumenti della riproduzione sonora nel tempo e di documenti storici musicali, tra cui una specifica sezione dedicata all’Inno di Mameli “Fratelli d’Italia”.

Il patrimonio di cui dispone si compone di un centinaio di strumenti originali (fonografi, carillon, pianole, grammofoni, organetti, ecc.) e di una vasta documentazione di corredo (manoscritti, stampe musicali, pubblicità dell’epoca, oltre 5.000 dischi a 78 giri), che riesce a ricreare i contesti all’interno dei quali nacque e si sviluppò la riproduzione sonora e ad offrire spunti d’interesse e di ricerca storica. Questo patrimonio sarà presto esposto in un museo (attualmente in fase di realizzazione in un edificio storico a Lanciano).

Il materiale proviene da mercatini e privati collezionisti di tutto il mondo ed è stato restaurato personalmente da Domenico Pantaleone, il quale - da autodidatta - ricostruisce nel suo laboratorio i grammofoni, i fonografi e le altre macchine parlanti, a partire da pezzi originali di provenienza diversa (a volte da diversi paesi del mondo), ripristinandone la funzionalità delle parti meccaniche e degli involucri lignei.

La raccolta è cresciuta negli anni e oggi ha raggiunto, per quantità e qualità, una valenza nazionale. A riprova di ciò, il successo della mostra realizzata a Lanciano dal 7 al 17 aprile 2001 (2500 visitatori nei pochi giorni espositivi), ha dimostrato che il settore è apprezzato dal pubblico di ogni fascia d’età per le evidenti connessioni sia con la storia della musica sia con le scoperte e le innovazioni tecnologiche legate alla riproduzione sonora.

Per quanto attiene in particolare alla documentazione risorgimentale e all’Inno Nazionale, Pantaleone ha presentato il 19 maggio 2001, presso l’università di Bologna, alla presenza di una platea di studiosi che comprendeva alcuni funzionari del Quirinale, una rara incisione della Phonotype di Napoli datata 1915 e cantata da Giuseppe Godono. Tale antica registrazione assume una rilevanza straordinaria nell’ambito degli studi discografici e storici in quanto testimonia la originaria formulazione delle strofe dell’Inno Nazionale, il ritmo tipico delle prime esecuzioni del Novecento e il “grido” “Viva l’Italia!”, conclusivo della quinta strofa,  scomparso nelle riproduzioni recenti.  L’interesse scientifico suscitato dalla registrazione in possesso di Pantaleone gli valse la presenza sul sito www.fratelliditalia.com.

La continua attività di ricerca ha consentito di acquisire quasi l’intera discografia nota dell’Inno Nazionale e di collezionare oltre 50 dischi a 78 giri delle pochissime incisioni rare. La collezione comprende anche il documento sonoro più antico conosciuto (disco a 78 giri per grammofono, 17 cm di diametro), datato 1901 e inciso dalla Banda Municipale di Milano, diretta da Pio Nevi. La passione di Pantaleone è talmente nota ai suoi concittadini, che l’Amministrazione comunale di Lanciano nel 2002 ha intitolato a Goffredo Mameli la strada dove abita il collezionista.

Negli anni ha partecipato a diversi eventi pubblici e mostre, non perdendo mai di vista il rapporto con il pubblico di appassionati e curiosi. Viene spesso invitato a presenziare a cerimonie istituzionali alla presenza di alte cariche dello Stato.

In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, lo scorso anno i documenti sonori originali in possesso di Pantaleone sono stati trasposti su supporto digitale, producendo un CD audio con le cinque versioni più significative de “Il Canto degli Italiani”. L’obiettivo di promuovere l’ascolto attivo dell’Inno Nazionale, nella sua versione originale, oltre a rendere fruibile al pubblico il patrimonio storico documentale disponibile al riguardo, si è concretizzando con la stesura di un libro sulla discografia dell’Inno Nazionale, dal titolo Il Canto degli Italiani, in stampa in questi giorni Il libro è stato scritto da Gianluca Tarquinio, discologo, che si occupa di ricerche e analisi discografiche comparate e delle problematiche legate alla catalogazione dei supporti sonori.

da Il Centro del 5 giugno 2002

Intervista su Rai International qui.